Male alla cervicale: quale rimedio possibile?

Male alla cervicale: il caso di una signora di 50 anni che soffre da molti anni; fin qui nulla di straordinario, il fatto sconvolgente e sorprendente, sia per lei che per me, arriverà poco dopo durante il colloquio

Continua a leggere e scoprirai come molti dolori, muscoloscheletrici, che ti impediscono di vivere in piena salute, hanno un’origine diversa, più intima, da cercare nella società, nell’ambiente familiare, di lavoro. Sono condannato a soffrire o esiste un rimedio?

Tutto inizia con un trauma

Il male alla cervicale della signora comincia tanti anni fa, talvolta si associa anche a vertigini; riferisce di sentire il collo e le spalle rigide, pesanti e poco forti. Io le chiedo se ha mai avuto traumi e lei risponde che ha subito, parecchio tempo fa, un colpo di frusta in seguito ad incidente. Alla mia domanda se riesce a trovare una correlazione tra il suo dolore cervicale e il trauma riportato, la risposta è poco convincente.

Sono convinto che  dietro uno specifico dolore,  c’è sempre una causa, un disagio da trovare; così le chiedo se ha subito un trauma emotivo e a quel punto, il volto di lei cambia, si incupisce, gli occhi si gonfiano e con un filo di voce, strozzata in gola mi confida che 20 anni fa ha perso il marito e quello per lei è stato un evento che l’ha segnata nel profondo. Io le chiedo se riesce a trovare una correlazione tra l’inizio del suo malessere e quell’evento spiacevole, se da quel momento si è dovuta caricare sulle spalle la responsabilità della famiglia, della vita.

La signora sconvolta e sorpresa, con un accenno di sorriso, mi risponde si; stupefatta mi confida che da quel giorno, effettivamente, è cambiata la sua vita, da sola ha dovuto crescere suo figlio, ancora piccolo, da quel giorno ha sentito un forte peso sulle spalle, sul collo (indicandolo), tanta insicurezza. Suo marito era una persona forte, era il centro, il pilastro su cui si reggeva la famiglia; con lui si sentiva al sicuro.

Perché rivolgersi adesso al medico?

Cosa, come è cambiato il male alla cervicale? La signora riferisce che da un anno è aumentato il dolore, soprattutto sulla parte sinistra del collo. Siccome il lato sinistro del corpo rappresenta la consanguineità, chiedo se per caso suo figlio in questo anno è andato via di casa, e lei sbalordita mi ha risposto di si, è partito in Inghilterra circa 1 anno fa per motivi di studio.

Ti racconto questo caso perché mi ha colpito tanto, anche io sono rimasto sorpreso quando ho trovato questa forte correlazione tra comparsa del dolore cervicale e senso di abbandono. La signora, molto emotiva, è diventata cosciente che il suo dolore cervicale era ed è strettamente correlato alla sua vita, al legame con il marito e con il figlio.

Fattori psichici e fisici regolano il sistema nervoso

E’ indubbio che lo stato di benessere è frutto di un equilibrio tra vari processi fisiologici. Il sistema nervoso autonomo (parasimpatico e ortosimpatico) regola questi processi fisiologici agendo direttamente su meccanismi ormonali e cellulari attivando il metabolismo in senso anabolico e catabolico a seconda del momento. Fattori psichici e fisici, a loro volta, regolano il sistema nervoso autonomo, alterando l’equilibrio tra i processi fisiologici: la malattia è perdita di equilibrio.

In questo caso si è perso l’equilibrio di coppia, l’equilibrio di famiglia, la signora ha perso la sicurezza, la forza del marito; tutto il peso della responsabilità di crescere il figlio si è spostato sulle sue spalle, il suo collo. Questo grande trauma psichico, emotivo ha procurato sul fisico un forte stato di tensione che si traduce con uno stato di contratture muscolari.

All’esame obiettivo, infatti, il collo appariva rigido nei movimenti di rotazione, inclinazione e flesso-estensione, i muscoli trapezi molto contratti, dolenti alla palpazione, nei diversi fasci superiore medi e inferiori. Gli esami strumentali portati in visione non mostravano nulla di eclatante, solo la verticalizzazione del tratto cervicale, non protrusioni, non ernie cervicali.

Quale rimedio possibile?

Ho prescritto della fisioterapia, a secco ed in acqua, con l’obiettivo di sciogliere le contratture dolorose e ripristinare l’armonia dei movimenti del collo; ma questo da solo non basta, ho consigliato la signora di cominciare a pensare a se stessa, capire ed affrontare il dolore che porta ancora dentro con l’obiettivo di superarlo, il dolore è una esperienza personale, bisogna conoscerlo, capirlo per superarlo.

Lo sforzo più importante deve farlo lei, guardandosi dentro e scoprendo la vera origine del male alla cervicale che l’accompagna da parecchio tempo. Agire soltanto sulla rigidità e sulla contrattura muscolare, cioè sul sintomo non è sufficiente.

Molti disturbi dolorosi, a carico del sistema muscoloscheletrico, hanno un’origine diversa, più intima, da cercare nella vita quotidiana, nella società in cui vivi, nell’ambiente familiare, di lavoro

In questo particolare momento storico, nella maggior parte dei casi di persone, anche di 20 30 anni, con dolore cervicale, mal di schiena, disturbi dolorosi in genere, all’origine trovo sempre un disagio, un conflitto che nasce dall’insoddisfazione, dall’irrealizzazione di un sogno: chi vive realtà familiari negative; chi non è realizzato dal punto di vista economico; chi non svolge il lavoro che ha sognato di fare da sempre.

La soluzione più ovvia sarebbe quella di cambiare vita, ma basterebbe già semplicemente avere coscienza della realtà ed affrontarla. Inizia a riflettere sul tuo dolore, sul tuo disagio e cerca l’origine: questa è la soluzione; cerca pure l’aiuto del tuo medico di fiducia, ma non per prescriverti la pasticca che toglie il dolore: questa non è la soluzione.

Al controllo dopo un mese

Il male alla cervicale era ridotto, la signora stava molto meglio, è tornata sorridente; le ho fatto i complimenti, era radiosa. Lei era frastornata, non riusciva a capire ancora come il suo malessere partiva da così lontano, e come aveva fatto a non capirlo prima, infatti, da quando ha preso consapevolezza si è modificato tutto in meglio. Consapevolezza: ecco il rimedio al dolore cervicale. Questo è uno dei tantissimi casi.

Il medico, sono convinto, non può solamente prescriverti la pasticca miracolosa che assopisce il sintomo, deve fare diagnosi e indicarti un percorso curativo, adatto a te. Il medico non deve curare la malattia, deve guardare l’individuo, deve curare la persona, te, mettendo a disposizione la sua competenza, la sua esperienza. Queste aumentano e si arricchiscono perché, ogni giorno, tu paziente, con la tua storia trasferisci un microcosmo, basta soltanto iniziare a guardarti dentro e conoscere te stesso. Il medico deve soltanto avere la pazienza di ascoltarti.

Ti Auguro il meglio,

Luigi

ps: se soffri di dolori cervicali frequenti rispondi a questa domanda: l’ultima volta che ti sei goduto una vacanza o una giornata tutta tua in completo relax ti ricordi di aver sofferto di male alla cervicale?

immagine in evidenza Studio Per Volto di Renoir da google immagini

 

 

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