11 fattori di rischio e la prevenzione dell’Osteoporosi

Solo in Europa più di 75 milioni di persone soffrono di Osteoporosi e le donne sono le più colpite. Prima della cura e riabilitazione è importante la prevenzione. Leggi l’articolo e scoprirai come fare

Ho il piacere di presentarti la Dott.ssa Francesca Giovannangeli, Medico Specialista in Allergologia e Immunologia clinica. Francesca ti spiegherà quali sono gli 11 fattori di rischio più importanti e la migliore strategia per prevenire l’osteoporosi. Questi elementi svolgono un ruolo molto importante nella gestione di tale problema.

Francesca negli anni si è mostrata molto sensibile e si è dedicata alla cura dei pazienti affetti da osteoporosi diventando una vera esperta.

Cos’è l’osteoporosi?

L’osteoporosi, come l’artrosi, rientra nel capitolo delle patologie dell’invecchiamento, in quanto dopo una certa età, una lenta perdita di minerali dall’osso, e quindi di resistenza, è normale; fa parte delle numerose modificazioni che il nostro organismo subisce con l’invecchiamento. Quando la perdita della massa ossea è moderata si parla di osteopenia, quando è eccessiva e scende al disotto di determinati livelli si definisce osteoporosi.

Il termine Osteoporosi indica una perdita della densità minerale ossea, un deterioramento della microstruttura ossea con un conseguente aumento della fragilità dell’osso che determina a sua volta un aumentato rischio di frattura.

Chi viene colpito?

Le donne sono le più colpite per una serie di motivi: la menopausa determina un calo degli estrogeni che determina una perdita della massa ossea (il rischio aumenta in caso di menopausa precoce o chirurgica); il picco di massa ossea delle donne è fisiologicamente inferiore a quello degli uomini; le donne vivono più a lungo.

La manifestazione è tragica

Nella maggior parte dei casi, l’osteoporosi si manifesta improvvisamente, quando la patologia è già avanzata, con una delle tipiche fratture “da fragilità ossea” dell’anziano (fratture vertebrali, femorali o di polso chiamata frattura di Colles) che si possono manifestare senza traumi apparenti o anche in seguito a traumi molto lievi. Per questo motivo viene chiamata “malattia silente”, perché è subdola e quando si manifesta lo fa  con la frattura.

Per evitare di trovarsi in questa situazione ad una certa età sarebbe opportuno valutare i propri fattori di rischio:

  1. Fumo
  2. Abuso di alcool
  3. Abuso di caffeina
  4. Menopausa precoce
  5. Familiarità per Osteoporosi
  6. Scarsa o assente attività sportiva (sedentarietà)
  7. Pregressa frattura di polso (di Colles)
  8. Uso di cortisone
  9. Malattie croniche infiammatorie come l’Artrite Reumatoide
  10. Ridotto apporto di calcio con la dieta, intolleranza al lattosio o allergia alle proteine del latte
  11. Patologie tiroidee in trattamento con L-tiroxina

In particolare, è importantissimo che questa valutazione venga fatta, meglio se con l’aiuto del medico, da tutte le donne che si avvicinano alla menopausa.

E’ molto importante, inoltre, sottoporsi ad un prelievo ematico che valuti i marcatori del metabolismo osseo ed in particolare la calcemia, la fosforemia, il paratormone e la vitamina D. Quest’ultima ad esempio, è di fondamentale importanza in quanto ci aiuta a fissare il calcio nelle ossa e molto spesso risulta carente. Viene prodotta a livello della cute quando ci esponiamo al sole e un deficit di vitamina D può predisporre ad una più rapida insorgenza di osteoporosi.

Per valutare lo stato delle ossa, è necessario effettuare una MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) con apparecchio DEXA, che effettua una misurazione della “densità minerale ossea”; in più, andrebbe sempre effettuata una radiografia dorso-lombare con morfometria (per misurare l’altezza dei corpi vertebrali, indice indiretto di osteoporosi).

La prevenzione primaria, basata su una regolare attività fisica e su una dieta corretta, è in grado di ridurre significativamente i rischi di fratture ossee da osteoporosi

L’argomento che oggi viene poco affrontato è la prevenzione primaria dell’osteoporosi, intervenire cioè prima che diventi effettiva e quindi prima che si arrivi ad una frattura. Sapendo che si tratta di una condizione para-fisiologica, legata all’invecchiamento come l’artrosi, si dovrebbe intervenire cercando di eliminare o ridurre tutti i fattori di rischio indicati sopra.

Poi è necessario eseguire attività fisica regolare, se non tutti i giorni, almeno a giorni alterni, per un tempo minimo di 45 minuti. In età giovanile l’esercizio promuove i processi di formazione ossea, mentre nell’adulto e ancor più nell’anziano, permette di contrastare il fenomeno dell’assorbimento osseo.

Non dimenticare che l’esposizione al sole favorisce la produzione di vitamina D, approfitta quando puoi.

Segui una dieta sana, cercando di assumere più calcio possibile con i cibi, sapendo che il fabbisogno giornaliero di calcio è di 800-1000 mg; ecco alcuni tra i cibi ricchi di calcio:

Mandorle, noci, nocciole, pesce azzurro, cavoli, rape, broccoli, fagioli, legumi, rucola, verza, olio di oliva, olio di mais, olio di arachidi.

Ti voglio anche ricordare che spesso una banale caduta in casa può provocare la temuta frattura di femore alla tua nonnina, o una frattura di gomito o di polso alla tua mamma scivolando mentre lava i pavimenti, tutte espressioni di osteoporosi; pensaci prima, valuta insieme a loro l’eventuale presenza di fattori di rischio, accompagnale dal medico di fiducia, il tuo intervento può essere determinante per cambiare il corso degli eventi; perché come si dice:

“meglio prevenire che curare”.

Dott.ssa Francesca Giovannangeli

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immagine in evidenza uno scorcio del parco archeologico di Selinunte da google immagini

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