Protesi d’anca e riabilitazione: quali risultati se la terapia riabilitativa viene iniziata prima dell’intervento?

Protesi d’anca e riabilitazione: negli Stati Uniti hanno dimostrato che i pazienti sottoposti ad un programma riabilitativo pre-operatorio ottengono un miglior recupero e velocità di guarigione, mostrando ottimi effetti in termini di degenza ospedaliera, analgesia e, soprattutto precoce ripresa funzionale

Sei in attesa di intervento di protesi d’anca? Un tuo familiare dovrà affrontare un intervento di protesi d’anca?

Questo articolo è rivolto proprio a te, leggi con attenzione e applica i suggerimenti che ti darò. Obiettivo del programma pre-operatorio è illustrare, a te e ai tuoi familiari, un percorso educativo che prepari tutti all’intervento di protesi d’anca e alla riabilitazione; soprattutto per conoscere prima a cosa vai incontro: le reali limitazioni che avrai sin dal primo giorno post intervento, quali movimenti sono vietati, sapere come potrai controllare il dolore.

Il percorso del paziente, fino ad oggi

Generalmente il paziente sceglie il chirurgo ortopedico più bravo e con maggior esperienza nel campo. Dopo aver consultato l’ortopedico, che ha consigliato l’intervento di protesi per risolvere i problemi, il paziente aspetta il giorno fatidico, con tanta speranza e ansia. Ti rivedi in questo paziente modello?

Dopo l’intervento, sai bene, si comincia la fisioterapia, scegliendo il centro giusto, il fisiatra e il fisioterapista per il miglior recupero riabilitativo possibile; la riabilitazione è rimandata ad un secondo momento. Solo dopo l’intervento comincerai ad usare i bastoni, ad eseguire gli esercizi di rinforzo dei muscoli principali, esaminare lo schema del passo, imparare a come muoversi in maniera sicura sia a casa che fuori casa.

Quali vantaggi produce la riabilitazione pre-operatoria?

In letteratura esistono degli studi che dimostrano come i programmi di riabilitazione ed educazione pre-intervento, che includono anche i familiari dei pazienti, migliorano nettamente il risultato postoperatorio di protesi d’anca e la riabilitazione, in termini di:

  • Degenza ospedaliera
    La durata del ricovero in ospedale (o clinica) si riduce di almeno 3 giorni
  • Analgesia
    Si riduce in modo significativo l’assunzione di farmaci antidolorifici dopo l’ intervento
  • Ripresa funzionale
    Si ha un recupero precoce della deambulazione dopo l’intervento, anche in soggetti anziani
  • Ansia
    Si riduce l’ansia legata all’intervento e  lo stress postoperatorio legato al recupero
  • Costi
    Si riducono inevitabilmente i costi di gestione del paziente per le strutture sanitarie e per i pazienti stessi vista la diminuzione dei giorni di degenza, assunzione di farmaci e minore fisioterapia postoperatoria.

Programma riabilitativo pre-operatorio

Prima di elencarti i punti salienti del programma pre-intervento chirurgico di artroprotesi di anca, che ti consiglio di seguire, è necessario porre attenzione alla valutazione fisiatrica.

La valutazione iniziale serve al medico per conoscere il tuo stato funzionale prima dell’intervento: quantificare cioè il deficit della deambulazione, valutare il grado di limitazione articolare, quanto il dolore è invalidante. E’ importante valutare l’ambiente in cui vivi (se vivi solo o in compagnia, il piano della casa, presenza di scale e/o ascensore per l’accesso in casa); testare la forza dei muscoli degli arti inferiori e superiori; capire quali sono le tue aspettative.

Bisogna educare te e i tuoi familiari, sulle reali limitazioni che avrai sin dal primo giorno post intervento, quali movimenti sono vietati (ad esempio è vietato accavallare le gambe, compiere rotazioni col bacino), quali movimenti devi compiere per sederti sul Water con l’uso di “alzawater”, dispositivi universali che permettono di sollevare la seduta in modo da arrivare prima e non chiudere l’angolo dell’anca; sapere come potrai controllare il dolore anche con l’uso di farmaci.

Se le tue aspettative sono elevate i punti del programma da focalizzare prima dell’operazione di protesi d’anca e della riabilitazione sono questi:

  1. La deambulazione
    Il recupero della deambulazione corretta e senza dolore è l’obiettivo principale da raggiungere. In fondo per questo motivo hai scelto di operarti. Per riuscire in questo è necessario seguire delle tappe utilizzando dei dispositivi che aiuteranno (ausili appunto) nel cammino. I più importanti ausili per la deambulazione sono: deambulatore e bastoni canadesi; se non hai mai avuto esperienza con tali dispositivi è opportuno conoscerli e imparare ad utilizzarli prima dell’intervento chirurgico; così dopo saprai come utilizzarli senza ansia e paura. Gli ausili ti permettono di concentrarti al massimo per imparare lo schema del passo corretto: tallone, pianta, punta.
  2. I passaggi posturali 
    Devi imparare a compiere in maniera corretta i cambi di postura (supino, seduto, in piedi); devi imparare a cambiare posizione quando ti troverai a letto. Subito dopo l’intervento, quando ti sveglierai saprai come passare dalla posizione supina a quella sul fianco con un cuscino tra le gambe; imparerai a metterti seduto a letto da solo, poi in piedi, quindi comincerai a camminare. Allo stesso modo imparerai a ritornare a letto: prima seduto poi supino e/o sul fianco.
  3. Le scale
    Impara a fare le scale con i bastoni: si sale in paradiso e si scende all’inferno. Quando sali il gradino devi usare larto “buono”, quello non operato, che poi viene raggiunto da quello operato. Quando scendi, devi usare larto “cattivo”, che ha subito l’intervento, poi raggiungilo con l’arto non operato. I buoni salgono in paradiso, i cattivi scendono all’inferno, ricorda bene.
  4. Gli esercizi specifici
    Prevedono il rinforzo dei muscoli quadricipite e glutei. Alcuni studi hanno dimostrato come i pazienti che hanno iniziato esercizi specifici, che prevedevano rinforzo dei muscoli quadricipite e glutei, ed esercizi propriocettivi per migliorare destrezza e coordinazione, hanno ottenuto un netto miglioramento in termini di recupero della deambulazione e resistenza fisica dopo intervento, rispetto a chi non aveva fatto nulla prima dell’intervento. Arrivare all’intervento con un buon tono-trofismo del muscolo quadricipite significa, secondo studi clinici, precoce e migliore recupero funzionale.
    Non scordarlo: esercita e rinforza gli arti superiori; dopo l’intervento il lavoro principale è svolto dalle tue braccia.

E’ molto importante valutare il peso corporeo e lo stato nutrizionale. Se sei in sovrappeso o obeso, affidati alle cure di uno specialista della nutrizione, prima dell’intervento.

Protesi d’anca e riabilitazione: da oggi cambia il percorso

Dopo esserti consultato con l’ortopedico di fiducia, individua il centro di fisioterapia, meglio se dotato di piscina riabilitativa, affidati al Fisiatra e al fisioterapista e inizia subito la riabilitazione preoperatoria seguendo il programma riabilitativo personalizzato.

Se impari, prima dell’intervento, gli esercizi e le strategie di movimento, sarai ben preparato ad affrontare il periodo post-operatorio senza ansia e senza troppi disagi, così tornerai a casa prima. Saprai dare i giusti ordini ai familiari che vorranno aiutarti e, soprattutto sarai autonomo e riuscirai a camminare bene, sin da subito, con gli ausili a tua disposizione, perché hai già imparato ad utilizzarli prima dell’intervento.

Il tuo obiettivo è ritornare a camminare bene, per far questo è necessario massimo impegno da parte tua e un costante lavoro ed esercizio. L’esercizio fisico regolare, prima e dopo l’intervento, ti permetterà di ritornare a passeggiare con i tuoi cari, ritornare ad andare in bicicletta, goderti la vita senza limitazioni.

Tu sei il protagonista del recupero, volere è potere, se lo vuoi veramente riuscirai a superare le fatiche. Immagina di pedalare in salita, ti impegni, lo sforzo è grande, non ti fermi perchè sai che tra poco ci sarà la discesa, e a quel punto non avrai bisogno più di pedalare, potrai  aprire le braccia e abbracciare il vento, riabbracciare la tua vita.

Ti Auguro il meglio,

Luigi

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